Riconoscere, rispettare e dare spazio ai molteplici doni dello Spirito
I doni carismatici sono i molteplici doni dello Spirito Santo di cui ci insegna la Sacra Scrittura. Nella Comunità questi doni vengono donati in modo diverso ai diversi singoli membri, per la propria santificazione e per contribuire al bene della comunità.
Tanto per rinfrescare la nostra conoscenza circa la varietà dei doni dello Spirito Santo, ricordiamo le parole delle Scritture: "Ora ci sono varietà di doni, ma uno stesso Spirito, e ci sono varietà di servizi, ma uno stesso Signore, e le attività sono diverse, ma è lo stesso Dio che le attua tutte in tutti. A ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per il bene comune» (1Cor 12,4-7). È questa prospettiva e visione che dovrebbe consentire ai membri della Chiesa di riconoscere, accettare con rispetto e dare spazio sufficiente ai membri con i loro carismi e servizi per il bene comune dell'intera comunità. È qui che assume grande significato l’appello del nostro Santo Padre, Papa Francesco, a sforzarsi di essere una “Chiesa sinodale”. I doni, carismatici e istituzionali, sono per il bene comune e per l'edificazione di tutta la Comunità, la Chiesa.
I fedeli in una data comunità di una parrocchia o di un particolare villaggio o città dovrebbero essere riconosciuti e rispettati per i loro doni e per il servizio che possono rendere o per le attività che possono svolgere, e dovrebbero essere utilizzati a beneficio dell'intera comunità. Qui i sacerdoti nel ministero pastorale dovrebbero animare e motivare i fedeli a impegnarsi nella vita della comunità parrocchiale. Ma ciò implica anche che i doni, i carismi e i diversi apostolati siano riconosciuti, rispettati e accettati dal sacerdote come leader della comunità. Lavorare da soli può sembrare facile, ma alla comunità mancherà il prezioso contributo dei membri diversamente dotati.
Comunità di religiosi e religiose di varie congregazioni o Società apostoliche con i loro carismi e apostolati specifici
Anche loro dovrebbero essere al servizio della Chiesa a cui è affidata la missione di portare avanti la missione salvifica di nostro Signore Gesù Cristo! Che si tratti di istruzione, assistenza sanitaria o apostolato sociale, le Congregazioni o gli Istituti religiosi dovrebbero essere impegnati a condividere la missione della Chiesa pur essendo situati in un determinato luogo e tempo! Il riconoscimento e il rispetto reciproci, la cooperazione e il coordinamento per il bene comune di tutta la Chiesa con la sua missione potranno realizzarsi solo se c'è un genuino senso di appartenenza alla Chiesa e amore per la Chiesa con missione salvifica.
Qui occorre esaminare un fenomeno. I sacerdoti, i religiosi e i fedeli laici, in quanto membri della Chiesa, avanzano pretese da parte della Chiesa a causa della nostra appartenenza alla Chiesa.
Nell'assetto istituzionale della Chiesa c'è questa grande tentazione di ricercare i cosiddetti "diritti e privilegi", solo perché si è cristiani/cattolici, solo perché si è preti o religiosi, e a volte anche parlando di essere trattati ingiustamente o che esprimono malcontento e insoddisfazione confrontandosi con altri che ottengono considerazioni o posizionamenti diversi in un dato momento! Una situazione del genere disturberebbe sicuramente la vita della Chiesa. E il proprio amore per la Chiesa e il proprio impegno a partecipare alla missione della Chiesa diventano condizionati o condizionati. Qualsiasi amore condizionato e impegno condizionato non possono essere vero amore e vero impegno!
Dovremmo pensare anche a cosa dobbiamo dare alla Chiesa
Ciascuno secondo le sue capacità in virtù dei doni e dei talenti di cui è dotato. Solo il nostro amore per la Chiesa e il nostro impegno a condividere la missione della Chiesa possono consentirci di contribuire alla vita e alla missione della Chiesa.
Il nostro amore per la Chiesa, specialmente per noi che siamo ministri ordinati e religiosi e religiose, dovrebbe renderci liberi dalla tendenza a cercare noi stessi: i nostri benefici e guadagni immediati, progetti e ambizioni personali, comodità e comodità, avanzamento personale e autonomia. -promozione (direttamente o indirettamente). Correremo il pericolo di finire per badare a noi stessi invece che alla Comunità che ci è stata affidata! Ci si può preoccupare eccessivamente di ciò che si vuole piuttosto che di ciò che la Chiesa e la sua missione vogliono da noi!